Sono stati i finanzieri a investigare su di lui dal luglio 2012 all’aprile 2015 concludendo ora l’indagine. Nell’ambito del contrasto al fenomeno dell’assenteismo negli enti pubblici e dell’accertamento dei conseguenti danni arrecati all’erario, con la direzione della locale procura della Repubblica. Un'indagine partita in sordina e quasi per caso dopo un accertamento fatto dalla polizia municipale. Seguito alla segnalazione di un caposervizio che si lamentava della scarsità di personale a disposizione. Da qui la “scoperta”: nell’elenco dell’organico c’era anche questo (potenziale) lavoratore che il dirigente sosteneva di non aver mai visto. Così sono state avviate le ricerche di testimonianze e di particolari utili e si è arrivati alla richiesta di rinvio a giudizio per reati di truffa aggravata e continuata per l’impiegato invisibile. E di abuso d’ufficio in concorso per altre tre persone dell’amministrazione comunale che, all’epoca dei fatti, ricoprivano le cariche di dirigente, segretario generale e assessore con delega all’urbanistica. Tutte a conoscenza dell’assenza del loro dipendente. Il danno erariale? Quantificato in oltre 64.000 euro.
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