La donna fu arrestata, perché in India il suicidio è considerato un crimine e non alimentarsi a lungo avrebbe significato morte certa. È stato proprio in prigione, dopo 3 giorni di digiuno, che la donna è stata costretta a inserire un sondino gastrico nel naso e da allora si è rifiutata di mangiare.
La donna chiede una nuova legge elettorale, nuove elezioni, una limitazione dei poteri ai militari che spesso, appunto, violano i diritti umani soprattutto nelle zone di guerra. La donna è sata trattenuta per anni in ospedale, con l'obbligo di andare in tribunale ogni 15 giorni. Oggi però, come riporta anche Metro, dopo anni di lotte e di servizi e articoli da parte della stampa di tutto il mondo, Sharmila è tornata a mangiare Leggi l'articolo completo su
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