Il giovane si trova ai domiciliari da lunedì nell'ambito dell'inchiesta della polizia postale e della procura di Torino che ha portato all'arresto in carcere di un suo amico cinquantenne, anche lui allenatore. Obbligo di firma per un architetto, a tempo perso arbitro, che si appartava con i ragazzi con la scusa di insegnargli a guidare o di sottoporli a «massaggi tonificanti».
Sono più di una quindicina gli adolescenti che, con le opportune precauzioni, sono stati ascoltati dalla polizia. Hanno fra i 13 e i 16 anni. L'indagine, coordinata dal pm Dionigi Tibone, è durata quasi un anno e ha riguardato il vivaio di due società dilettantistiche torinesi. Leggi l'articolo completo su
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