Il leghista, considerato un fedelissimo del governatore Roberto Maroni, era finito in carcere con l'accusa di aver pilotato una serie di gare per la gestione in outsourcing dei servizi odontoiatrici negli ospedali lombardi per favorire l'imprenditrice Canegrati.
Per la Procura della Corte dei Conti, oltre ai reati individuati di corruzione, turbativa d'asta individuati dal pm Manuela Massenz, si sarebbe verificato anche un ingente danno erariale, provocato proprio dalla sistematica violazione della disciplina degli appalti pubblici. Proprio dall'inchiesta della Procura di Monza ha preso le mosse il procedimento parallelo di responsabilità erariale, seguito dal procuratore regionale Antonio Caruso e dai sostituti procuratori Alessandro Napoli e Luigi D'Angelo. Gli inquirenti contabili stanno svolgendo ulteriori accertamenti alla ricerca di eventuali altri danni patrimoniali subìti dall'Erario.
Dall'inchiesta coordinata dal pm di Monza Massenz era emerso che i medici che facevano capo alla Canegrati tendevano a scoraggiare i pazienti a farsi curare dalla sanità pubblica, segnandoli in liste d'attesa interminabili. I malcapitati erano obbligati a curarsi a pagamento. Non solo. In un caso, una paziente che aveva un tumore alla bocca non era stata curata adeguatamente ed era morta. Leggi l'articolo completo su
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