Secondo l'Fbi Bogachev, ricercato da tempo, godrebbe di protezione da parte di esponenti dell'alta società in Russia. Le prime accuse nei suoi confronti da parte delle autorità americane risalgono alla metà del 2014. E la taglia posta per la sua cattura è negli Stati Uniti la più elevata di sempre nel campo della lotta ai cybercriminali. Per gli investigatori il virus utilizzato da Bogachev per i suoi furti sul web (noto come "GameOver Zeus") è «un tipo di malware estremamente sofisticato realizzato apposta per rubare informazioni bancarie e altre credenziali dai computer infettati». E questi ultimi sarebbero centinaia di migliaia in tutto il mondo, con il "contagio" che avviene principalmente tramite "spam e-mail" e "phishing".
Tra le accuse che l'Fbi muove a Bogachev quelle di cospirazione, frode su internet, frode bancaria e riciclaggio di denaro sporco. Abbastanza da passare quasi il resto della sua vita in carcere. Lo scorso 13 febbraio un altro pericoloso cybercriminale russo, Vladimir Drinkman, era stato estradato negli Usa dall'Olanda con l'accusa di aver rubato i numeri di ben 160 milioni di carte di credito tra il 2005 e il 2012. Una estradizione che il ministero degli Esteri russo aveva definito «un serio colpo alle relazioni tra Russia e Stati Uniti». Di recente, poi, gli Usa hanno anche accusato cinque funzionari militari cinesi di aver rubato segreti commerciali a diverse società americane, con le autorità di Pechino che hanno condannato la mossa di Washington. Ma secondo l'Fbi sono complessivamente 60 i gruppi responsabili di cyberattacchi legati a dei governi stranieri: non solo Russia e Cina, ma anche Iran, Siria e Corea del Nord. Leggi l'articolo completo su
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