Il Tribunale l’ha condannata come socia apparente della titolare di una gioielleria poi fallita, per cui la Schillaci dice di aver fatto da testimonial in amicizia. E ancora una volta, l'ex-moglie del calciatore contesta le accuse.
“Io dico l’uomo riesce ad andare sulla Luna e non riesce a vedere un fascicolo con carte inesistenti - afferma Rita, che si dice pronta ad andare in carcere e decisa a occupare la sua casa - Ci sono carte che mancano, cose che non vanno in quel fascicolo. Non ce la faccio più. Non posso continuare a essere sbattuta da un tribunale all’altro. Io non vivo più, sono distrutta”.
“Aspetto che si convincano ad essere buoni e a dire la verità”, aggiunge la madre, Enza.
“Ho fiducia nella giustizia - dice Rita Schillaci - io faccio sempre questo esempio: se io faccio delle analisi e le contamino, per forza chi le vede legge delle cose che non ci sono, ora però le carte del processo sono limpide”.
Totò Schillachi si è offerto di aiutare l’ex-moglie, che però ha rifiutato.
“Ho fatto il mio dovere. In passato, l’ho aiutata anche economicamente. A un certo punto ho detto: la casa me la riprendo io, pago io il debito che c’è da pagare. Ma lei non ha voluto, è convinta di avere ragione. Io avrei voluto riprendere la casa per i miei figli”, racconta l’ex-campione in un contributo video.
“La verità è nelle carte”, ribadisce Rita Schillaci.
A Bologna, intanto, si sta discutendo della titolarità del credito.
“Adesso faccio due foto con te Barbara e poi tu paghi tutti i miei debiti, ti va bene Barbara? Ecco questo è quello che è successo a me”, spiega Rita Schillaci. E ancora: “C’è un documento con le firme false. L’avvocato sta chiedendo la revoca della sentenza”.
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