Altro che referendum, il futuro di Renzi si decide già con le amministrative

Matteo Renzi e Giuseppe Sala
Sarà difficile governare bene per Renzi se il “suo” Pd non avrà conquistato almeno una delle tre principali città italiane dove domenica prossima si vota.


 Il premier ha dichiarato che sarà il referendum sulla riforma costituzionale a stabilire il “dentro o fuori” (per sè e per i suoi) dalla politica, tuttavia il rischio è vivacchiare conflittualmente fino ad ottobre.

Milano appare la città dove la partita si gioca per davvero. Qui il centrosinistra è praticamente compatto, viene dall’esperienza con Pisapia e soprattutto dal 2015 modello Expo: il duello con il centrodestra berlusconiano rafforzato dalla Lega di governo ripropone vecchi schemi ma in fondo riflette anche i blocchi parlamentari che escludono sistematicamente quel 25% di scranni su cui siedono i 5 Stelle a Montecitorio.

Roma invece si presenta spaccata, in fondo la missione capitale sta nel non consegnare il Campidoglio a Grillo. E Napoli farebbe rumore solo per un flop di De Magistris, sostenuto da forze non comparabili con il quadro nazionale. I ballottaggi diranno tutto, come l’affluenza alle urne. I numeri stavolta contano, eccome. Leggi l'articolo completo su
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