I 9 profughi spariti dopo aver gettato nei rifiuti gli abiti ricevuti dalla Caritas

I 9 profughi spariti dopo aver gettato nei rifiuti gli abiti ricevuti dalla Caritas
ROANA-THIENE – Hanno gettato nei cassonetti gli abiti ricevuti in dono dalla Caritas, gesto di disprezzo che sta facendo infuriare il popolo del web. È l’ultimo atto di una storia che pare infinita, protagonisti i 9 africani del Gambia arrivati a ottobre all’albergo Tina di Cesuna come richiedenti asilo che hanno già fatto infuriare il governatore Zaia. Sono i giovani gambesi (in età da 20 a 29 anni) che venerdì scorso hanno aggredito due carabinieri di Canove per essere condannati sabato dal tribunale di Vicenza a otto mesi di carcere, con pena sospesa e uscita dal programma di protezione e integrazione.


Richiedenti asilo che da lunedì pomeriggio sono diventati fantasmi, spariti dalla circolazione, per la rabbia anche per il Presidente della Regione Luca Zaia. Lunedì i 9 africani uscendo dalla caserma dei carabinieri di via Lavarone a Thiene con il documento di uscita dal programma di accoglienza e integrazione hanno abbandonato nei cassonetti pantaloni, camice, felpe, maglioni e altro: abbigliamento ricevuto in dono dalla cooperativa Ecofficina Educational che ha in gestione i profughi dell’albergo Tina di Cesuna, che ora sono 24.

I 9 gambesi sono: Lamin Bayo (20 anni), Farjari Drammeh (23), Lamin Ceesay (25), Lamin Jobe (23), Kalilu Keita (21), Amadou Kora (20), Ousman Marena (20), Jasong Sowaneh (29) e Yaya Touray (25). Di fatto si tratta di clandestini, ma possono restare in Italia fino a quando non avranno ottenuto risposta dalla commissione di Verona sulla loro richiesta di asilo politico. Resta da capire come la commissione comunicherà la risposta visto che sono irreperibili. Leggi l'articolo completo su
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