Già, perché non capita spesso (e a dire il vero non si segnalano precedenti, almeno sulla costa della capitale) di assistere a un fenomeno del genere. Nel tratto di arenile compreso tra gli stabilimenti La Casetta e il Venezia, si potevano contare almeno un centinaio di bisce di mare ancora vive e striscianti, lunghe circa 50 centimetri (ma la Dalophis imberbis può eccezionalmente raggiungere il metro e mezzo).
«Si tratta di una specie presente in tutto il mediterraneo e in parte dell'Atlantico ma non molto comune - spiega Fratini, che dopo averle osservate sulla spiaggia è andato a ricercare questo curioso tipo di pesce sui manuali -. Si ciba di pesciolini e invertebrati e vive su fondi sabbiosi o fangosi, a profondità non superiori a 100 metri e di solito comprese tra i 20 e gli 80, ma è raro trovarle vicino alla costa». Per questo lo spiaggiamento avvenuto ad Ostia è certamente un fenomeno insolito», probabilmente dovuto alla eccezionale forza dell'ultima mareggiata.
Tranquilli: benché la mandibola superiore prominente la faccia assomigliare a una murena (appartiene al medesimo ordine delle Anguilliformes) la biscia di mare è meno insidiosa della sua cugina, nota per la sua saliva leggermente tossica. «Però può mordere e il suo morso è piuttosto doloroso - continua il biologo -. Incontrarle durante un'immersione è molto difficile perché sono pesci notturni e schivi: spuntano dal fondale solo con la testa. A volte, però, capita che qualche pescatore le tiri su accidentalmente con le reti». Sebbene sia una specie senza grande interesse commerciale, la biscia di mare è commestibile e non è impossibile (ma è molto raro) trovarla in vendita su un banco del mercato. Leggi l'articolo completo su
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