«Il gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria ritiene che le varie forme di privazione della libertà a cui Julian Assange è stato sottoposto costituiscono una forma di detenzione arbitraria», ha detto Seong-Phil Hong, che dirige il gruppo di esperti. Il fondatore di Weakileaks - ricorda la nota dell'Onu - è stato detenuto in carcere e poi agli arresti domiciliari e si quindi rifugiato presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra nel 2012 dopo aver perso il suo appello presso la Corte Suprema del Regno Unito contro la sua estradizione in Svezia, dove è stata avviata un'inchiesta giudiziaria contro di lui relativa a denunce di abusi sessuale da parte di due donne. Tuttavia, non è stato formalmente accusato, aggiunge.
Nel suo parere ufficiale - spiega il comunicato - il gruppo di lavoro ritiene che Assange sia stato sottoposto a diverse forme di privazione della libertà: la detenzione iniziale nella prigione di Wandsworth a Londra, seguita da arresti domiciliari e quindi l«autoesilio' presso l'ambasciata dell'Ecuador. Gli esperti ritengono anche che la detenzione risulta arbitraria perché Assange è stato tenuto in isolamento nel carcere di Wandsworth ed a causa di una mancanza di diligenza da parte dell'Ufficio del procuratore svedese nelle sue indagini che ha portato a una lunga privazione di libertà. Leggi l'articolo completo su
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