MILANO - Anche l'ultimo tabù è abbattuto. Nasce il
Museo della Merda che sorgerà a Castelbosco, in provincia di Piacenza. Un museo dove viene messo in evidenza tutto ciò che dallo sterco
animale si può produrre.
Il Museo della Merda, che sarà presentato lunedì a Milano, nasce da un'idea di Gianantonio Locatelli, proprietario dell'azienda agricola di
Castelbosco: un'azienda che ospita 2500 bovini destinati alla produzione di latte per il Grana Padano. Dalla gestione quotidiana dei capi, della loro produzione e dei loro rifiuti è sorta la necessità di trasformare l'azienda stessa in un progetto ecologico e industriale avveniristico. Dallo sterco viene oggi ricavato metano,
concime per i campi, materia grezza per intonaco e mattoni attraverso sistemi di nuova concezione che, oltre a ridurre l'inquinamento atmosferico e la distribuzione di nitrati nel terreno, seguono un principio che ridisegna il ciclo della natura in un circolo virtuoso, restituendo ad agricoltura e allevamento l'importanza di sempre.
Accanto alla sede dell'azienda, all'interno di un castelletto ristrutturato dall'Architetto Luca Cipelletti, trovano spazio reperti, manufatti e opere d'arte di interesse estetico e scientifico: dagli scarabei stercorarii, considerati divini dagli egizi (simbolo del museo), a esempi di utilizzo dello
sterco per la costruzione di architetture nelle più lontane culture del pianeta, dalle antiche civiltà italiche all‘Africa, passando per opere storico-letterarie come la Naturalis Historia di Plinio, fino alle ricerche scientifiche più attuali e alla produzione artistica che tocca l'uso e riuso di scarti e di
rifiuti. Un gabinetto di curiosità contemporaneo che trova il suo unitario principio guida nella scienza e nell'arte della trasformazione.
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