2,6 chilogrammi. La donna era arrivata al San Raffaele alla 23a settimana di gestazione, già in condizioni di morte cerebrale. I medici l'hanno tenuta in vita e monitorata costantemente, per prolungare il più possibile la
gravidanza e per tentare di far nascere il bimbo nei termini di una gravidanza normale.
«Gli organi della donna e il feto - spiega la struttura - sono stati monitorati e protetti per due mesi dalle possibili complicanze nel reparto di Neurorianimazione, diretto da Luigi Beretta. Per decisione collegiale di tutti gli specialisti coinvolti,
è stato effettuato il parto con taglio cesareo dall'equipe di Massimo Candiani, Responsabile dell'U.O. di Ginecologia e Ostetricia, alla 32a settimana, periodo giudicato ottimale nel bilancio rischi e benefici».
Alla nascita il bambino pesava 1800 grammi e le sue condizioni generali erano buone, con autonoma attività respiratoria.
«Durante la degenza - dice Graziano Barera, responsabile della Neonatologia - si è svolto in modo regolare e privo di complicanze, è stato garantito il supporto nutrizionale, inizialmente per via venosa, fino alla piena autonomia alimentare».
«Il felice esito neonatale, non scontato - conclude la struttura - è da considerarsi un grande risultato raggiunto grazie alla qualità delle cure, a partire dall'intervento di emergenza extraospedaliero fino al percorso all'interno dell'Ospedale San Raffaele». Leggi l'articolo completo su
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