Finti finanzieri rapinavano case: 10 in manette. Ma due sono veri appuntati delle Fiamme Gialle -Foto

Finti finanzieri rapinavano case: 10 in manette. Ma due sono veri appuntati delle Fiamme Gialle
Finanzieri veri e finanzieri falsi. Tutti assieme nella stessa banda di rapinatori a cui ieri i carabinieri e le Fiamme gialle di Milano hanno notificato nove ordinanze di custodia cautelare in carcere per tre colpi messi a segno a partire dal 28 marzo 2014.






Quel giorno il gruppo aveva rapinato l’appartamento di una donna in via Tolentino, a Milano, a due civici dalla caserma dei carabinieri che hanno poi avviato l’indagine. Avevano suonato di pomeriggio alla porta della 50enne dicendo di essere finanzieri (avevano pistole, pettorine, tesserini) incaricati di eseguire un accertamento. Si erano fatti consegnare soldi e gioielli e avevano portato via tutto parlando genericamente di sequestro.







Pochi minuti dopo erano andati in via Vincenzo Monti a casa della sorella della vittima - di cui avevano recuperato le chiavi - e avevano recitato la stessa parte. Bottino finale: 200mila euro. A tradirli è stata un’impronta parziale che ha condotto al componente della banda Santo Caracausi, il quale ha permesso di ricostruire i movimenti e l’organizzazione. Ognuno aveva un ruolo preciso: c’era chi aveva l’incarico di rubare le auto con cui compiere i blitz, chi di trovare le armi, chi le vittime.



I rapinatori avevano tutti precedenti, a esclusione dei due veri finanzieri di 42 e 45 anni che da dieci anni prestavano servizio come appuntanti alla stazione di Como. Gli investigatori contestano altri due episodi, ma ne sospettano numerosi altri. Accertati i colpi a Valenza il 6 ottobre 2014 e a Dalmine il 14, entrambi andati a vuoto. Nel primo caso sono scappati dopo aver scoperto le telecamere nell’azienda di metalli preziosi da rapinare, nel secondo hanno trovato la casa vuota. Avevano scelto un obiettivo azzardato, un notissimo truffatore di origini slave. Leggi l'articolo completo su
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