Milano, sexting per 4 adolescenti su 10. La psicoterapeuta: "Ascoltate i ragazzi"

Milano, sexting per 4 adolescenti su 10. La psicoterapeuta: "Ascoltate i ragazzi"
Fra gli adolescenti di Milano scatta l'allarme sexting: messaggi e fotografie osé, che ritraggono i giovani in abiti succinti e in atteggiamenti provocanti, finiscono in rete, diventando di dominio pubblico.






Quattro ragazzi su 10, all'ombra della Madonnina, hanno ricevuto foto hard attraverso i profili dei social network, oppure sms a sfondo sessuale tramite whatsapp e nel 50% dei casi da persone sconosciute. Sono i numeri di una ricerca del Cremit (Centro di ricerca educazione ai media e alla tecnologia) dell'Università Cattolica di Milano e di Pepita onlus, che ha coinvolto 1.800 studenti di licei ed istituti tecnici, tra i 14 e i 18 anni, di ogni ceto sociale. Chi mette on-line un'immagine compromettente, magari rubata ad un amico o alla fidanzata, ne perde il controllo. Si diffonde sul web in modo virale, con danni alla persona immortalata.



Il fenomeno è in crescita con l'uso di smartphone e dei social: il 90% degli adolescenti è «web dipendente», il 98% ha un profilo su facebook o twitter. Da qui, il boom del sexting: il 37% ammette di aver diffuso i “segreti” di amici senza consenso, il 43% è stato ricambiato e ha visto pubblicate le proprie confidenze di nascosto. Foto piccanti mostrate al mondo della rete per divertimento (20%), per uno scherzo di pessimo gusto (8,7%), per fare colpo (12,6%). Una moda rischiosa che va fermata, soprattutto con l'aiuto dei genitori.



«Molte volte le famiglie - spiega Monica Santoro, sociologa della Famiglia alla Statale - sono impreparate a gestire le nuove modalità di comunicazione dei giovani, come twitter». Cosa fare? «Mamma e papà devono informarsi, perché controllare le pagine facebook o i cellulari dei figli non è sufficiente - prosegue Santoro - Occorre il dialogo per far capire che una foto sul web non è più cancellabile ed è vista da chiunque. E spesso i giovani ignorano di compiere comportamenti penalmente perseguibili».



LA PSICOTERAPEUTA: "ASCOLTATE I RAGAZZI" (di Paola Gregori) Ascoltare di più i ragazzi, insegnare il rispetto di sé e degli altri e a esprimere le proprie emozioni, guidare il loro accesso al mondo virtuale. Ecco le armi fondamentali contro il cyberbullismo e contro il sexting. «Bullo e vittima sono accomunati dall'interesse all'omertà; il primo per non rischiare di veder sminuito il suo potere, il secondo per non perdere la faccia», spiega Claudia de Carolis, psicoterapeuta, Studio Santarelli De Carolis.


«Il bullo - aggiunge - in genere è molto sicuro di sé, tanto da mancare di rispetto anche agli adulti, e il suo comportamento è premeditato, intenzionale e persistente. La vittima appare invece silenziosa, triste e passiva, mostra disagio nell'andare a scuola e ha pochi amici». Da qui il ruolo fondamentale di genitori e insegnanti, che devono cercare un percorso educativo comune e stimolare il dialogo: «I ragazzi hanno in mano strumenti, come cellulare e computer, che consentono un accesso troppo facile a certi mondi, compreso quello della pornografia» conclude Irene Carrano, psicoterapeuta di Milano. «L'adulto deve sempre mediare l'uso di tali strumenti e spingere l'adolescente a confrontarsi con i coetanei di persona, non attraverso il mondo virtuale». Leggi l'articolo completo su
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