Avviene tutto domenica notte intorno alle 22,30. Il primo a essere soccorso dal 118 è un ragazzo ecuadoriano di 21 anni colpito alla gola da un unico fendente nel corso di una lite tra due gruppi di sudamericani in piazza Sraffa. A pochi metri c'è la discoteca Lime Light, noto ritrovo delle bande latine e già in passato al centro di episodi violenti tra gang. Quando il ferito finisce a terra, scappano tutti in direzioni diverse. Dei venti partecipanti alla rissa, una decina sale al volo sul tram 15 e a bordo incrocia un altro gruppo di giovanissimi con cui inizia subito a discutere animatamente.
La squadra mobile non ha ancora chiaro cosa sia accaduto di preciso, se ci fossero ruggini precedenti, se la lite davanti al locale sia proseguita sul tram o se sia nato tutto da uno sguardo di troppo. L'unica cosa certa è che all'altezza dell'incrocio tra via Teulié e Porta Lodovica qualcuno ha sferrato diverse coltellate al torace di un albanese di 18 anni. La nazionalità, insolita nelle faide di latinos, potrebbe confermare che si è trattato di un'aggressione estemporanea. Il ragazzo è stato accompagnato in condizioni gravissime all'Humanitas dove ha subito un'operazione per tamponare la ferita vicina al cuore. Ora è in coma farmacologico e in pericolo di vita.
Venti giorni di prognosi, invece, all'ecuadoriano che ha rischiato di essere sgozzato. Sul suo corpo ha diversi tatuaggi, e gli inquirenti sanno che un punto di partenza per comprendere lo scenario degli episodi è la decodifica dei disegni. Nel mondo delle gang - vale anche per i camorristi e per le mafie di tutto il mondo - i tatuaggi raccontano la propria storia criminale e il ruolo all'interno dell'organizzazione. Leggi l'articolo completo su
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