Un piano non nuovo - era già stato proposto per lettera al commissario Ue Dimitris Avramopoulos a inizio giugno - che la Germania sostiene per difendere Schengen. Il Paese, ha specificato il ministro tedesco degli Interni, Thomas de Maizière, alla conclusione di un incontro ristretto con Avramopoulos e i ministri italiano e francese, «non vuole la fine di Schengen, né controlli sistematici alle frontiere. Schengen è un elemento della nostra integrazione».
Riconosciuto il “fardello” sostenuto dall'Italia, la via del compromesso sembra sempre più vicina. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano chiama l'Europa a fare l'Europa, ritenendo fondamentale che il rimpatrio porti la firma Ue. Intanto, la situazione a Ventimiglia si fa sempre più tesa. Vienna accusa l'Italia che avrebbe impedito ai poliziotti austriaci di svolgere le normali attività di controllo al Brennero.
La Caritas prosegue l'assistenza, ma a cielo aperto. I centri non sono in grado di ospitare altre persone. «Quello che stiamo vedendo a Ventimiglia - commenta Oliviero Forti, responsabile immigrazione Caritas - è l'immagine del fallimento di un'Europa che a distanza di anni non riesce ancora a trovare un approccio comune a un fenomeno che non è certo straordinario». Leggi l'articolo completo su
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