Omicidio Roma, la trasformazione del killer: Marco, da "ciccione" a corteggiato pr

Marco Prato

Da studente sovrappeso bersaglio dei bulli a corteggiato pr delle serate gay della capitale. Il "riscatto" di Marco Prato è cominciato dopo essersi lasciato per sempre alle spalle l'ingresso razionalista del Giulio Cesare di corso Trieste, storico liceo classico frequentato dai figli della borghesia romana. Chi lo ricorda tra i banchi della sezione ”H” ha seguito incredulo quella che definisce «una metamorfosi», fino allo choc di vederlo accusato dell'omicidio del 23enne Luca Varani insieme all'amico di sesso e sballo Manuel Foffo.


GLI ANNI DEL LICEO
Quello che emerge dai ricordi degli ex compagni di scuola è il ritratto di un ragazzo normale, niente di più lontano dal disinibito viveur che su Facebook si fa fotografare in pose sensuali o mostra il fisico asciutto. E si può dire che la trasformazione di Marco Prato sia iniziata proprio dalla perdita di peso: quei chili di troppo che negli anni del liceo gli procuravano le prese in giro degli altri maschi, insieme ai suoi modi effeminati. Qualcuno oggi sorride anche per quella folta capigliatura ostentata nelle foto più recenti. Un ciuffo ribelle di cui nessuno dei vecchi compagni ha memoria e che alle rimpatriate si dice sia il risultato di un trapianto.
«C'era sempre qualcuno pronto a insultarlo chiamandolo "Ciccione" o "frocio"», racconta Paolo, un compagno del tempo. Ma in molti ricordano che lui ha sempre dato l'impressione di non curarsene troppo. Aveva un carattere forte e difficilmente passava inosservato: almeno di vista lo conoscevano tutti perché non era il tipo da stare in disparte. Era un adolescente interessato, quel tipo che interviene per dire la sua al cineforum senza timore dei giudizi altrui. Un anno si candidò alle elezioni per i rappresentanti d'istituto.





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