Uno carabiniere a giudizio anche per percosse. Familiari e amici di Magherini hanno accolto la decisione del gup con un applauso. Processo l'11 giugno.
GLI AMICI GRIDANO, 'ORA IN GALERA', 'VIA DIVISA' «Via la divisa» e «Ora in galera». È quanto hanno gridato alcuni degli amici di Riccardo Magherini quando, davanti all'aula del gup a Firenze, è stato loro annunciato il rinvio a giudizio dei sette imputati: quattro carabinieri e tre volontari della Croce rossa. Molti dei colleghi di questi ultimi, invece, sono scoppiati in un pianto. Magherini morì la notte fra 2 e il 3 marzo, a Firenze, mentre veniva arrestato dai carabinieri: dopo aver assunto cocaina, stava dando in escandescenze.
«Bisogna fidarsi della giustizia - ha detto la moglie di Magherini», Rosangela Galdino che, parlando del loro bambino, Brando, ha aggiunto: «Il processo è tutto per lui, che ogni giorno chiede di babbo». «Il rinvio a giudizio è importante - ha aggiunto il legale dei Magherini, Fabio Anselmo - la procura considera gli imputati responsabili. C'è tanto da fare, non possiamo adagiarci sugli allori: sarà un processo molto difficile. In ogni caso - ha concluso - l'arresto o il fermo di persone non capaci di intendere e volere è vietato dal codice». Leggi l'articolo completo su
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