Luce più cara e stangata estiva sulle vacanze: "Voli +22%, traghetti +36%"

Luce più cara e stangata estiva sulle vacanze: "Voli +22%, traghetti +36%"
L'inflazione scende ancora, fino a un tasso dell'1,2%, ma non per chi va in vacanza. I dati provvisori dell'Istat mostrano a giugno un nuovo calo dell'indice dei prezzi al consumo su base mensile, -0,1%, e l'aumento annuale più basso a partire da gennaio. Eppure chi ha approfittato dell'arrivo dell'estate per partire ha trovato brutte sorprese nel conto delle vacanze: colpa dei biglietti aerei, più cari del 22,7% rispetto all'anno scorso, dei traghetti più costosi del 36,3% e anche dei treni, più salati del 9,3%.


I trasporti sono, insieme alle spese per abitazione, acqua, elettricità e combustibili, la voce con i maggiori rincari. E per la bolletta elettrica sono in arrivo, dal primo luglio, rialzi del 2,8%, pari a circa 9 euro l'anno in più per una famiglia-tipo. Lo ha stabilito l'Autorità per l'energia che ha deciso anche, per le tariffe del gas, una riduzione del 2,9%, per un risparmio di circa 40 euro l'anno.

Tornando ai dati Istat, mostrano una frenata frutta e verdura fresche, che nei mesi scorsi avevano contribuito alla fiammata dell'inflazione, e gli energetici non regolamentati come i carburanti. Il rientro dei prezzi alimentari si riflette nel carrello della spesa, che vede per cibo e prodotti per la cura della casa e della persona un calo degli scontrini dello 0,7% rispetto a maggio e un aumento inferiore all'inflazione (+0,7%) rispetto al 2016.

La frutta a buon mercato, meno cara del 3,1% rispetto a maggio, non è però una buona notizia per tutti: dalle campagne la Coldiretti e la Cia lamentano quotazioni che, per le pesche e le albicocche, non coprono i costi di produzione. D'altro canto l'associazione della grande distribuzione Federdistribuzione rivendica i prezzi bassi per la volontà di «tutelare il potere d'acquisto delle famiglie anche in questa fase di lenta uscita dalla crisi, caratterizzata da un senso di incertezza sulle prospettive che sta frenando gli acquisti dei prodotti di base».


Sempre dal fronte delle imprese, l'ufficio studi di Confcommercio legge nel ridimensionamento dell'inflazione «un dato in parte atteso» e ritiene che l'andamento dei prezzi «non rappresenti in questo momento un elemento di preoccupazione». Per quanto riguarda il futuro, è intervenuto martedì 27 il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Al forum delle banche centrali di Sintra, Draghi ha detto che l'inflazione nell'Eurozona, a maggio scesa all'1,4%, è destinata a risalire per avvicinarsi all'obiettivo di un tasso prossimo al 2% una volta superati gli «shock temporanei esterni» dati dalla caduta del petrolio, che a giugno è tornato ai livelli di fine 2016. Leggi l'articolo completo su
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