Veneto e Roma tornano ad incrociare le lame davanti alla
Corte Costituzionale. Un
duello che questa volta sarà combattuto, per la verità, a colpi di fucile più che di fioretto: terreno dell'ennesimo scontro fra
Regione e
Stato è infatti la
legge sul disturbo venatorio, la prima approvata nel 2017, che prevede multe da 600 a 3.600 euro per chi interrompe o molesta i cacciatori. L'altra sera il Consiglio dei ministri ha deliberato
l'impugnazione del provvedimento fortemente voluto dal leader delle doppiette
Sergio Berlato (Fratelli d'Italia), riaccendendo così la mai sopita guerra con il paladino degli ambientalisti Andrea Zanoni (Partito Democratico).
In particolare secondo Palazzo Chigi verrebbe
invasa la competenza legislativa riservata allo Stato in materia di
ordine pubblico e di sicurezza, nonché in tema di
ordinamento civile e penale. Ma non solo: «Tali previsioni regionali risultano inoltre
contrarie ai principi di legalità, razionalità e non discriminazione rinvenibili negli articoli 25, 3 e 27 della Costituzione»...
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