Salvatore Caramuscio, di Surbo, conosciuto anche col nome di “Scaramau”, si è spento a 48 anni martedì pomeriggio in un letto dell'ospedale di Chieti, dove si trovava ricoverato dal giorno precedente a causa di alcuni gravi problemi di salute. Nei mesi antecedenti al suo arresto, il suo nome comparve anche nella lista dei cento latitanti più pericolosi d'Italia. Ristretto in regime di 41bis – il cosiddetto “carcere duro” - nel penitenziario de L'Aquila, dove stava scontando una condanna definitiva all'ergastolo per omicidio ed associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, Caramuscio è stato stroncato da problemi cardiaci, che nella mattinata di lunedì avevano reso necessario il suo trasporto d'urgenza dal carcere abruzzese al policlinico “Santissima Annunziata” del comune teatino. Giunto cosciente al pronto soccorso, “Scaramau” era stato quindi sottoposto ad un doppio intervento chirurgico, prima di essere ricoverato – con prognosi riservata – nel reparto di Terapia intensiva. Nelle ore successive, l'aggravamento del suo quadro clinico e la morte, sopraggiunta nel pomeriggio di martedì. Leggi l'articolo completo su
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