A quanto hanno ricostruito i carabinieri, il ragazzino sarebbe finito nel mirino dei tre nell'aprile 2014: la vittima veniva schernita con parole tipo 'handicappatò e 'mongoloidè, e dileggiato con scherzi idioti. Per strada lo fissavano a lungo con sguardi minacciosi. In una circostanza i tre hanno smontato la sella della sua bicicletta, gettandola via e gli hanno sottratto il cellulare.
Una tortura costante per il ragazzino, che, terrorizzato, minacciato di ripercussioni nel caso avesse parlato con qualcuno delle angherie a cui era sottoposto, e temendo per la sua stessa incolumità personale, si è cominciato a chiudere in se stesso, evitando dì uscire di casa e rifiutandosi di andare a scuola per la paura di subire ulteriori atti persecutori. Leggi l'articolo completo su
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