Un cartello appeso alla vetrina e all’interno del locale spiega l’iniziativa nata appunto da quanto lo stesso Domenico ascolta tutti i giorni parlando con i suoi clienti. «È facile intuire e capire che è un momento difficile e che tutti sono in difficoltà. Alcuni lo dicono chiaramente mentre in altri casi lo capisci. D’altra parte anche per un commerciante piccolo come me la situazione non è facilissima con supermercati che continuano ad aprire oramai in ogni quartiere della città». Il minimarket è stato aperto due anni fa in una zona dove anche i palazzi e gli appartamenti sono di recente costruzione, una nuova zona residenziale con ancora poche attività commerciali. Qualche mese fa però anche li è arrivata la grande distribuzione con l’apertura di un megastore, una storia che si ripete come in molti altri quartieri cittadini.
«Io non saprò chi e quanti prenderanno il pane che lascio la sera – precisa – la mattina comunque troverò la cassetta vuota dal momento che il fornaio passerà per il reso e se trova il pane lo riprende con sé altrimenti vedrà la cassetta vuota. Il primo che passa e vede il pane dopo le 20 (orario di chiusura del negozio) lo può prendere, lascio al buon senso delle persone decidere se farlo o no». Leggi l'articolo completo su
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