La "schiava", una delle donne riuscite a sfuggire ai fanatici, ha raccontato di essere stata rinchiusa in una cella per tre giorni senza acqua e cibo, al termine dei quali le è stato servito un pasto a base di carne accompagnata da riso. Dopo aver patito i morsi della fame, ha divorato il pranzo. Solo dopo l'ultimo boccone - ha spiegato la Dakhill all'emittente egiziana Extra News - le hanno detto: "Abbiamo cucinato il tuo bambino di un anno dopo avertelo portato via, è questo quello che hai appena mangiato".
La testimonianza rilasciata dalla parlamentare irachena in tv.
La madre costretta a mangiare il suo bimbo è anch'essa di etnia yazida, come la parlamentare. Donne e bambine di questa etnia sono state ridotte a schiave del sesso dall'Isis, mentre migliaia di uomini sono stati uccisi.
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