Parlando, in conference call, con un gruppo di fundraiser che hanno raccolto oltre 100mila dollari per la sua campagna elettorale, la candidata sconfitta ha espresso la convinzione che l'Fbi l'abbia danneggiata. Perché la seconda lettera avrebbe «motivato» gli elettori di Trump.
Clinton ha spiegato che dopo il durissimo colpo ricevuto a 11 giorni dal voto i sondaggi la davano in risalita, ma la seconda lettera, ad appena a tre giorni dal voto, ha galvanizzato e mobilitato gli elettori di Donald Trump. Secondo la fonte Politico, il tono della Clinton nella conference call, che è durata 32 minuti, è suonato «ovviamente triste ma non privo di speranza». Come ha fatto nel suo concession speech, ha esortato infatti i democratici a rimanere attivi, a non demoralizzarsi nonostante la pesante sconfitta e continuare la lotta politica.
Intanto, in un'intervista alla Cbs, il neopresidente Donald Trump ha parlato delle telefonate ricevute dai Clinton dopo il voto. Quella di Hillary l'ha definite «incantevole», con l'avversaria democratica che, parole di Trump, «non avrebbe potuto essere più garbata». Anche Bill «non poteva essere più gentile».
Così gentile che Trump non esiterebbe a chiedergli un consiglio se ne avesse bisogno, così come lo chiederebbe a Barack Obama: «Bill Clinton è un uomo di grande talento. Fa parte di una famiglia di grande talento. Di sicuro prenderei in considerazione l'idea» di chiedergli un consiglio, ha assicurato. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it