Gli Usa ammettono che sarà «una battaglia lunga e difficile», ma sostengono che le sconfitte militari dell’Isis in Siria e Iraq ridurranno la capacità dell’organizzazione di condurre attacchi in Occidente. L’annuncio dell’avvio della quinta fase dell’offensiva curdo-Usa su Raqqa, in corso da novembre, è di Talal Sillo, portavoce delle “Forze siriane democratiche”, piattaforma guidata dall’ala siriana del Pkk curdo - ostile alla Turchia - ma composta anche da miliziani arabi. Sillo ha affermato che l’offensiva su Raqqa, in mano all’Isis dal gennaio 2014, è condotta in coordinamento con gli Stati Uniti. Le forze curde da giorni martellano la città con l’artiglieria. Almeno 12 civili, che tentavano di fuggire da Raqqa tramite l’Eufrate, sarebbero stati uccisi.
Altre notizie non confermate riferiscono della distruzione in un bombardamento aereo di una scuola, trasformata in centro di accoglienza, nel quartiere di Mashlab, dove erano ospitati numerosi sfollati. Del resto a Raqqa, secondo fonti umanitarie collegate all’Onu, rimangono ancora circa 200mila civili. Leggi l'articolo completo su
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