Poco più di un anno dopo, i genitori di Giulio rinnovano l'atto d'accusa parlando di omicidio di Stato e chiedono che l'Italia non rimandi l'ambasciatore in Egitto. «Sono stati 14 mesi surreali», spiegano.
E rivolgono un appello a Papa Francesco: nel corso della sua visita in Egitto, il 28 e 29 aprile prossimi, affronti la vicenda del ricercatore torturato e ucciso. «Siamo sicuri - ha detto Paola Regeni in una conferenza stampa al Senato - che il papa non potrà in questo viaggio non ricordarsi di Giulio, unendosi alla nostra richiesta concreta di verità per avere finalmente la pace» Leggi l'articolo completo su
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