LE MOTIVAZIONI Alberto Stasi, si legge nelle motivazioni, ha brutalmente ucciso la fidanzata che evidentemente era diventata una presenza pericolosa e scomoda, come tale da eliminare per sempre dalla sua vita di ragazzo 'perbene'. «La dinamica dell'aggressione evidenzia come Chiara non abbia avuto nemmeno il tempo di reagire, dato questo che pesa come un macigno (...) sulla persona con cui era in maggior e quotidiana intimità».
Alberto Stasi ha parlato di sè «come la vittima di un caso giudiziario che lo ha costretto per oltre sette anni a doversi difendere» ma «in realtà la sola vittima di questo processo è Chiara Poggi uccisa a 25 anni dall'uomo di cui si fidava e a cui voleva bene». Chiara Poggi «è rimasta del tutto inerme» di fronte al suo aggressore: «Era così tranquilla, aveva così fiducia nel visitatore da non fare assolutamente niente, tanto da venire massacrata senza alcuna fatica, oltre che senza alcuna pietà». Leggi l'articolo completo su
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