Voleva portarla oltre il confine francese fino in Gran Bretagna dove risiede il resto della sua famiglia. La bimba alloggiava nella foresta di Calais in condizioni davvero proibitive e l'istinto dell'uomo l'ha spinto ad infrangere la legge per portarla al sicuro. "Ho l'immagine di quel bimbo di 3 anni trovato morto in spiaggia - spiega Rob Lawrie all'Indipendent - e non potevo accettare che avvenisse qualcosa di simile anche a Bahar (la bimba rifugiata, ndr). Così ho deciso di portarla con me".
L'ha nascosta dentro uno scompartimento del suo furgone ed era deciso a sfidare la sorte. Per sua sfortuna altri due migranti si sono nascosti nel retro del furgone e una volta giunti al confine i cani della polizia hanno fiutato cosa stesse avvenendo. L'hanno smascherato e riportato Bahar nella foresta. Ora Rob Lawrie è accusato di favoreggiamento all'immigrazione ma lui spiega che rifarebbe tutto: "So di aver commesso un reato, ma tutto ciò di cui sono colpevole è la compassione - dice - Non riuscivo a lasciare trascorrere a Bahar una notte in più in quel posto orrendo". Leggi l'articolo completo su
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