Ecco perchè i tifosi, che anche oggi in tantissimi l'hanno salutato a Villa Stuart dopo le visite mediche tra cori e selfie, auspicano che Dzeko sia un talismano come Batigol (pagato quasi il doppio pur avendo due anni più del bosniaco), che con 20 gol timbrò lo scudetto della Roma di Capello 2001. Due attaccanti ricchi di gloria arrivati alla Roma al culmine della carriera (anche se il bosniaco deve riscattare una stagione negativa, quasi da emarginato al City) Sono sempre gli attaccanti col fiuto del gol ad accendere la fantasia e a catalizzare la passione dei tifosi.
Alla Roma in particolare dove c'è una storia unica, quella che lega indissolubilmente da 22 anni alle legioni giallorosse Francesco Totti, capitano e simbolo che a 39 anni prova a duettare con Dzeko come fece in maniera impareggiabile con Batistuta. Ma l'ex Pupone, 243 gol in serie A e omaggiato da Bale e Messi come una leggenda del pallone, è un prodotto del vivaio , come il goleador del primo scudetto, il 'fornarettò Amadei, protagonista nel 1942 con 18 gol. Era già romanista da quattro anni invece l'idolo della curva Roberto Pruzzo, tre volte capocannoniere, autore del gol scudetto 1983 col Genoa. Ma nel pantheon romanista vive la leggenda di altri attaccanti, meno vincenti ma che hanno segnato l'ultra ottuagenaria storia del club.
A cominciare da 'Sciabbolonè Volk, il gigante fiumano strappato alla Juve emblema dell'epopea di campo Testaccio (e del 5-0 ai bianconeri tramandato da un film), 103 gol in 5 anni. Un idolo osannato agli albori del calcio, come il brasiliano Dino Da Costa che infiamma la fine degli anni '50 soprattutto per i suoi ripetuti gol alla Lazio. Pochi anni e il testimone viene raccolto da un argentino, 'Piedonè Manfredini (per uno scatto efficace del fotoreporter Brunetti all'arrivo notturno a Ciampino) croce e delizia dei tifosi, protagonista con 12 gol dell'unico successo europeo, la Coppa delle Fiere 1961.
Dopo Pruzzo la tifoseria torna a vibrare col tedesco che 'volà, Rudi Voeller, campione del mondo proprio all'Olimpico, con l'argentino Abel Balbo e con l'aeroplanino Vincenzo Montella che dà un notevole contributo di gol allo scudetto pur provenendo spesso dalla panchina.
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