Ddl scuola, nuovo rinvio a giovedì. Caos assunzioni, docenti e studenti in piazza

Matteo Renzi e Stefania Giannini (LaPresse)
ROMA - Niente da fare per il piano scuola targato Renzi, ancora un rinvio fa slittare tutto al Consiglio dei ministri di giovedì. E intanto migliaia di docenti precari aspettano per sapere quale sarà il loro futuro.






Il ddl scuola, che sarebbe dovuto arrivare oggi in Cdm, è praticamente pronto ma resta aperto il nodo delle assunzioni su cui incombe il caos. Il rinvio di due giorni, infatti, sembra dovuto proprio alla necessità di ritoccare il piano delle immissioni in ruolo, in un incontro tra il premier e il ministro all'istruzione, Stefania Giannini, che su questa manovra ha investito buona parte della sua missione ministeriale. Anche se i programmi per viale Trastevere rischiano di saltare.



Nel settembre scorso, con la presentazione della Buona Scuola, la cattedra sembrava sicura per gli oltre 150 mila docenti presenti in graduatoria, scesi poi a 148mila e con un'ulteriore riduzione a 120 mila. Ora rischia di saltare tutto. Visto che la strada del decreto, dettato dall'urgenza, è stata accantonata dallo stesso Renzi: l'ultima parola spetta al Parlamento dopo il via del CdM che però, ad oggi, non arriva.



L'approvazione della legge e le immissioni rischiano di non arrivare in tempo per il 1° settembre, si potrebbe procedere con una prima tranche di 50mila assunzioni o con un decreto di urgenza solo per le immissioni in ruolo. Intanto i Cobas oggi sono a Montecitorio mentre gli studenti dell'Uds saranno in piazza domani. Anche Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno avviato un'agitazione che culminerà l'11 aprile in un corteo a Roma: «Il contratto è scaduto da 6 anni e gli aumenti slittano al 2019». Giovedì in Cdm si discuterà anche della riforma della Rai. Anche qui è bufera. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it