«I social network possono essere considerati la rivoluzione più drastica che l'umanità abbia conosciuto - ha aggiunto il ministro - quindi essere consapevoli delle potenzialità enormi che hanno per conoscere, approfondire e diffondere messaggi positivi è un dovere di chi insegna e di chi educa ed è un diritto di chi apprende. Internet è un luogo e come in tutti i luoghi c'è una fascia oscura: dobbiamo dare tutti gli strumenti ai più giovani, ma anche agli adulti, per capire dove inizia lo spazio buio e dove bisogna iniziare a essere cauti a causa di atteggiamenti che sconfinano nella violenza e nella vigliaccheria». Il ministro ha poi rivelato che il suo social network preferito è Whatsapp e ha detto di aderire in particolare a due 'gruppì: quello creato con i collaboratori del Miur e quello creato con la famiglia. I selfie? «Li accetto ma non li cerco, preferisco le foto» ha concluso. Leggi l'articolo completo su
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