La diocesi di Albenga è stata commissariata. Papa Bergoglio ha inviato un «amministratore apostolico», che tra pochi giorni, sarà al fianco di monsignor Mario Oliveri, 70 anni, vescovo della diocesi di Albenga-Imperia, appunto, ad oggi sicuramente la più «scomoda» per gli scandali consumati nelle sue parrocchie, tra sacerdoti condannati o indagati per pedofilia, parroci che posano nudi su siti gay, preti che rubano le elemosine o organizzano giri di prostituzione. Quella che potrebbe sembrare la trama di un B-movie, sarebbe stata, in realtà, per circa un quarto di secolo, la quotidianità della diocesi, a giudicare dalle decine di indagini avviate negli ultimi anni dalle procure.
Così la Santa Sede ha inviato il nunzio apostolico Adriano Bernardini a indagare. Il resoconto deve essere stato ampio e dettagliato, con tanto di nomi e cognomi, preceduti dal “don”. Ufficialmente il nunzio è stato inviato quando Oliveri ha avuto un malore, celebrando la messa, ma non manca il sospetto di un fascicolo aperto sul vescovo. La procura di Savona smentisce ma non esclude siano state presentate denunce altrove. I fedeli si dividono. «Cattiverie della gente», minimizzano alcuni. Il Pontefice, però, vuole vedere chiaro. Il vescovo non commenta. Luisa Bonello, medico savonese, a febbraio, aveva consegnato al Papa un rapporto sulle violenze commesse in zona. Si è uccisa il mese scorso. La magistratura ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio.
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