CAVALLINO-TREPORTI - Un’operazione di riduzione dello
stomaco per curare una patologia di
obesità cronica si è trasformata in un vero e proprio "calvario" per una cinquantottenne di
Cavallino-Treporti, che ora chiede all’Azienda ospedaliera di Padova un risarcimento di un milione di euro per i gravi danni sofferti anche dai suoi familiari. Il suo legale, l’avvocato Giorgio Caldera, si appresta a depositare l’atto di citazione a giudizio di fronte al Tribunale civile, dopo che il procedimento obbligatorio di mediazione si è concluso con un nulla di fatto. Il consulente medico legale della donna, il dottor
Nico Zaramella, sostiene che vi è una responsabilità a carico dei sanitari padovani che l’hanno avuta in cura i quali non si sarebbero resi conto delle complicazioni insorte dopo l’operazione e, di conseguenza, non si sarebbero attivati subito in maniera adeguata.
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