"La Caritas fornisce il cibo ai musulmani, la moschea aiuta gli italiani in difficoltà"

La moschea di Catania
La vera integrazione, come dovrebbe essere. Se a livello politico la questione dei migranti è ampiamente dibattuta e strumentalizzata sia in Italia che in Europa, da Catania giunge un esempio per tutti.




La moschea della Misericordia, situata nella centrale piazza Cutelli, è infatti protagonista di un singolare accordo con il Banco Alimentare di Sicilia e la Caritas Diocesana. Ora che si sta celebrando il mese del Ramadan, centinaia di fedeli giunti da tutta Italia si radunano la sera per la preghiera e per interrompere il digiuno. Insieme a loro, però, ci sono anche molti italiani: l'80%, secondo le stime del direttore del Centro islamico Ismail Bouchnafa. Si tratta soprattutto di famiglie in difficoltà e anziani provenienti dal vicino quartiere popolare di Civita.



«Al di fuori del Ramadan, non possiamo offrire da mangiare, perché non siamo dotati di una cucina adeguata a soddisfare tutte le richieste» - spiega l'imam e presidente della Comunità Islamica siciliana Abdelhafid Keith - «Chi fa il Ramadan non riesce a conciliare gli orari con quelli delle mensa della Caritas, così a noi viene fornito il cibo raccolto con la colletta alimentare. La nostra moschea, attiva in centro dal 2012, è diventata un punto di riferimento per tanti ed è patrimonio di tutti i catanesi».



Il risultato è che se ogni giorno, facendo eccezione per il mese sacro islamico, la Caritas ospita tantissimi musulmani nei propri locali, altrettanto viene fatto dalla moschea con i cittadini italiani. A confermarlo, come riporta Redattore Sociale, è la presenza di alcuni anziani catanesi che cenano e cercano di farsi capire da alcuni siriani sbarcati da poco in Italia e fermatisi per una tappa prima di riprendere il lungo cammino verso il Nord Europa. Leggi l'articolo completo su
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