Il povero animale - si legge sul portale di informazione giuridicastudiocataldi.it - viveva infatti in condizioni di salute precarie, tanto che secondo i testimoni non si reggeva sulle zampe, emanava cattivo odore, aveva macchie di sangue, otite e varie lesioni.
Inutile ogni tentativo di difesa per il proprietario, la Cassazione, confermando quanto statuito dal giudice di merito, ha ritenuto integrata la responsabilità penale dell'uomo per il fatto che egli abbia detenuto il cane "in luogo distante dalla propria abitazione, quindi, con poche occasioni di stare in sua compagnia e in condizioni di salute precarie e sicuramente produttive di sofferenza fisica per l'animale, non curandosi adeguatamente dello stesso, tanto da non essersi nemmeno accorto della sua situazione fisica". Leggi l'articolo completo su
Leggo.it