Un silenzio assoluto, e davvero anomalo, di fronte alla morte orribile di una bimba, fin dai primi giorni. Che ora trova una spiegazione. Quarantotto ore dopo il delitto furono piazzate dagli inquirenti alcune «cimici» e microspie in tutto l’edificio e in alcuni appartamenti dei primi sospettati. Le apparecchiature di intercettazione ambientali, però, furono individuate subito e distrutte dal clan nella stessa giornata della loro installazione. Leggi l'articolo completo su
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