Bruxelles, parla un marchigiano "Non sappiamo come tornare"

L'aeroporto di Bruxelles prima del'evacuazione
ANCONA - "Sono vivo". Tranquillizza da Bruxelles al telefono con CorriereAdriatico.it, il prof Raffaele Zanoli, docente di Univpm, che si trova impegnato in una missione al Parlamento europeo. Dietro la battuta si nasconde però la tensione del momento.


"Io sto in albergo in centro - ci dice - sto andando al parlamento europeo, qui la notizia dell'esplosione si sta diffondendo ma noi non ci siamo accorti di niente. La vita è quella di ogni martedì, il giorno in cui i rappresentanti europei tornano dai collegi, c'è traffico ma nella norma". L'intervista è stata registrata prima della terza esplosione nella metropolitana che ha portato al blocco della città.

"I soldati di guardia ai vari edifici hanno messo il colpo in canna con livelli di allerta 4 e quindi la situazione è destinata a diventare più difficile: l'aeroporto è chiuso anche perché temono che ci siano altri ordigni". Così è stato: all'aeroporto, secondo i media belgi, è stato trovato un ordigno inesploso.
 
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