Atac e Ama, i dirigenti rimettono il mandato. Rettighieri: "Sul mio futuro decide il sindaco"

Marco Rettighieri
Cambiamenti in arrivo nelle aziende romane. Dopo l'elezione della neo sindaco Virginia Raggi (M5S), nelle municipalizzate ci si prepara agli addio e ai nuovi ingressi. È il caso dell'Ama, la realtà che si occupa di rifiuti e igiene urbana dove, proprio oggi, l'intero consiglio di amministrazione si presenterà dimissionario.


«Rimetteremo il mandato nelle mani del nuovo sindaco e adotteremo il documento per il passaggio delle consegne - annuncia il presidente Daniele Fortini -. Insomma, faremo tutto quello che è in nostro potere per permettere al sindaco di esercitare le sue prerogative il più rapidamente possibile». Fortini, insediatosi con l'amministrazione di Ignazio Marino e confermato durante il commissariamento di Francesco Paolo Tronca, spiega che resterà in carica «obbligatoriamente» fino all'eventuale cambio. Rimanere anche con la nuova giunta? «E' un'eventualità che non si è proposta», risponde senza mezzi termini. Anche in Atac, l'azienda dei trasporti pubblici, da domenica c'è fermento, ma la situazione e i toni sono diversi.

Il direttore generale Marco Rettighieri, arrivato di recente, conferma quel che aveva preannunciato in un'intervista a Leggo: oggi «rimetterò il mandato nelle mani dell'amministratore unico Brandolese, nominato dal Comune. Penso sia un gesto istituzionale, elegante ed apprezzabile. Questo non vuol dire dare le dimissioni - chiarisce -. Aspetterò di essere contattato dalla nuova amministratore. Se sono disposto a restare? Sono valutazioni da fare a suo tempo, non metto mai il carro davanti ai buoi...».


Alberto Irace, amministratore delegato di Acea, la multiutility quotata in borsa a maggioranza pubblica, si dice «non preoccupato: non lo ero» prima delle elezioni «e non lo sono ora. Nei prossimi giorni immagino sarà necessario avere un confronto sereno e lo promuoveremo sicuramente perché rientra nei doveri del management interloquire con tutti gli azionisti. In ogni caso, abbiamo un piano industriale che porteremo avanti con il rigore e la serenità di sempre. Il Cda andrà in scadenza, c'è una legge e c'è la prerogativa dell'azionista». Leggi l'articolo completo su
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