Da quanto ripreso dagli investigatori, è emerso come l’impiegato uscisse dalla propria postazione lavorativa per affari personali, senza smarcare il badge all’uscita. Per l’accusa, quasi quotidianamente, avrebbe passato un’ora o 30 minuti in un bar vicino agli uffici comunali. Qui si sarebbe trattenuto per prendere un caffè e fare quattro chiacchiere. Avrebbe consumato il tempo anche giocando la schedina. In tutto, la procura contesta al 56enne una dozzina di episodi. La difesa rigetta ogni accusa, sostenendo come si sia trattato di normali pause caffè e nient’altro. «Sono pochissime ore d’assenza contestate per un danno economico minimo, dimostreremo la sua innocenza» ha detto l’avvocato difensore Alessandro Scaloni che nell’udienza preliminare del 4 aprile chiederà il rito abbreviato per dimostrare i l’infondatezza delle accuse. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it