Una testimone racconta a "Repubblica": "Era poco prima dell'una, stavo alla fermata del tram per andare a lavorare a Porta Romana. Dalle spalle mi si avvicina una signora: 'Mi aiuti, non parlo bene, sa dov'è questo indirizzo?'. Mi mostra un foglietto piccolo, ripiegato, leggo, la via ha un nome simile a una che ho sentito, ma non la conosco. 'Provi con il signore davanti a lei', mi dice e insiste. Io passo il foglietto, lui si gira, mi guarda e mi tocca la mano, come se fosse una carezza, e il foglietto non è più piccolo, è lungo ed è pieno di scritte diverse. 'Questa donna ha vinto all'Enalotto, è stata mandata dalla signora per cui lavora dall'avvocato che sta in questa via. Puoi andarci tu. Se vai, ricordati, è importante, non devi mai dire la cifra che hai vinto'". ""Non ho vinto nulla, io". "Vieni, andiamo al bar". "Devo andare al lavoro". A quel punto i ricordi si fanno confusi e la donna si è ritrovata, senza sapere come, dentro un bar-tabacchi dove ha aperto la borsa.
Forse hanno messo del narcotico nel tè, ma lei poi si è accorta di aver perso 250 euro e di aver trovato nella busta della borsa soltanto lacci e nodi. La donna si è vergognata molto di essere stata manipolata perché le avevano detto che avrebbero messo nella sua borsa gioielli e biglietto vincente. La polizia avrebbe potuto dirle che non era stata toccata e che quindi aveva dato i soldi volontariamente.
La donna è comunque in grado di riconoscere la coppia di ipnotizzatori: lei è sui 48, 50 anni, lui un po' più giovane, potrebbero essere peruviani. Leggi l'articolo completo su
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