Stamattina, infatti, la Procura di Milano, dopo aver chiuso le indagini quattro mesi fa, ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio per l'ex premier e altre 30 persone, tra cui la stessa ex 'Rubacuorì. Ora spetterà ad un gup (la richiesta salirà domani al settimo piano del Palagiustizia e verrà indicato il giudice) decidere se mandare a processo il leader di FI, accusato di corruzione in atti giudiziari, così come la marocchina, che avrebbe intascato circa 7 milioni di euro, il suo ex legale, l'avvocato Luca Giuliante, il cantante e amico storico dell'ex Cavaliere, Mariano Apicella, e una ventina di ragazze, da Iris Berardi a Marysthelle Polanco fino alle gemelle De Vivo.
Per falsa testimonianza, altra accusa al centro del procedimento 'Ruby ter', scaturito dalle motivazioni dei processi di primo grado Ruby e Ruby 2, rischiano il rinvio a giudizio anche la senatrice Maria Rosaria Rossi e il giornalista Carlo Rossella. Stando alle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio e fatte di intercettazioni, documenti, messaggi WhatsApp, file e video, Berlusconi dal 2011 e almeno fino al maggio scorso avrebbe pagato la versione delle «cene eleganti» resa dalle 'olgettinè, ricompensandole con un totale di circa 3 milioni di euro, tra bonifici, assegni, contanti, case, auto, contratti di lavoro fittizi, pagamenti di viaggi e spese varie. Dalla mole di atti raccolti è emerso, ad esempio, il pressing costante, al limite delle minacce, da parte delle giovani che battevano cassa.
«Domani butto giù il cancello di Arcore comunque, vado a rubargli una macchina al vecchio», diceva Barbara Guerra a Ioana Visan. Con il leader di FI che, stremato, stando alla testimonianza dell'architetto-imprenditore Ivo Redaelli, avrebbe detto «io a queste, appena posso, le butto in strada». Ruby, stando alle verifiche della polizia giudiziaria, avrebbe incassato tra i 5 e i 7 milioni di euro, parte dei quali sarebbero serviti per l'acquisto di un ristorante con annesso pastificio e due edifici con mini-alloggi per operatori del settore turistico a Playa del Carmen, in Messico. Acquisto avvenuto tramite i conti correnti dell'ex compagno Luca Risso, imputato per riciclaggio.
Nel mirino anche i circa 2 milioni investiti dalla marocchina a Dubai e i circa 800 mila euro cash, ricevuti tra il 2013 e il 2014. Il «sistema prostitutivo» delle serate a Villa San Martino, tra l'altro, come hanno chiarito i pm, «è già stato confermato dalla Cassazione» anche nella sentenza che ha assolto Berlusconi dalle accuse. E nel nuovo filone tra le «parti offese», oltre alle testimoni 'chiavè Ambra Battilana, Chiara Danese e Imane Fadil, figura il Ministero della Giustizia.
La richiesta di rinvio a giudizio, poi, riguarda anche Luca Pedrini (falsa testimonianza), ex collaboratore di Nicole Minetti, il pianista di Arcore Danilo Mariani (corruzione e falsa testimonianza) e sua moglie Simonetta Losi.
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