Guidando la XSR 900, si capisce subito che non è un bell’orpello ma una moto di sostanza, dove la prima caratteristica è feeling di guida. La risposta del suo 3 cilindri è sempre rotonda e con una ciclistica precisa ed anche sfiziosa. Si può scegliere mettere il ginocchio giù ogni e giocare con il cambio, o usare i freni e uscire con una spinta sempre valida dalle curve.
La sicurezza trasmessa da avantreno e retrotreno è impressionante e rimane stabile anche quando si forza con una guida un po’ più “tosta”. Uniche note negative sono il leggero on-off e la frizione non idraulica, un po’ dura negli innesti.
Sono disponibili 3 mappature: Standard, A e B. In tutte l’erogazione è esaltata per non lasciare regimi “noiosi”: la mappatura A, la più cattiva, è quella che tira fuori tutta la potenza e la trasferisce alla ruota senza mezzi termini. La mappatura B, la “morbida”, perfetta per la città, è più rotonda e rende meno aggressiva l’erogazione. La mappatura Standard, STD, che non toglie potenza ma rende l’erogazione meno spigolosa.
Il controllo di trazione può essere disattivato o impostato su due livelli di intervento, leggero e massimo.
Belle linee e non solo, una moto da gustare e da ammirare. Sfruttabile e non impegnativa, un motore pronto e tanta tecnologia sotto incantevoli linee retrò.
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