Eppure qualcosa si muove, e anche velocemente. Yamaha MOTOROiD è infatti capace di riconoscere il “padrone” e di interagire con lui: siamo di fronte ad una vera e propria forma di intelligenza artificiale, che fino a oggi abbiamo visto tendenzialmente solo al cinema. È alimentato a batterie, con le tre enormi pile che, se vogliamo, richiamano romanticamente i tre cilindri del propulsore Crossplane di Iwata, e sfoggia una ciclistica lontana anni luce da quella che siamo soliti vedere sulle moto tradizionali dei nostri tempi.
Non è ancora chiaro se sarà un “veicolo” guidabile da un “umano” o da un robot (vi ricordate il Motobot di Yamaha che guidava la nuova R1?), anche perché la posizione di guida sembra tutt’altro che confortevole. In ogni caso Yamaha MOTOROiD è solo un assaggio, peraltro anche gustoso dal punto di vista estetico, di quello che potrebbe essere il futuro a due ruote. Il resto lo scopriremo presto, forse anche prima del previsto. Leggi l'articolo completo su
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