Con la Ford Fiesta 2017 della M-Sport, Evans aveva assunto il comando con la seconda speciale ed è stato costretto ad abdicare solo dopo gli ultimi 16,32 chilometri (16 prove da leader) che aveva cominciato con un ridottissimo margine, appena 6 decimi. Neuville, che ora più che mai può recriminare sugli errori delle prime due tappe (Monte Carlo e Svezia) che gli sono costati altrettante vittorie, ha dimostrato una grande maturità riuscendo a recuperare quasi un minuto stage dopo stage. Si è imposto con 7 decimi di vantaggio e cinque stage (su 18) all'attivo. «Mi sento distrutto per aver perso con un simile margine», ha confessato Evans.
Il podio è stato completato da Ott Tänak (Ford Fiesta) che ha accusato quasi mezzo minuto di ritardo, ma che è riuscito a rimanere davanti al compagno di squadra e campione del mondo Sébastien Ogier cui il Rally di Argentina è andato ancora una volta di traverso: l'appuntamento con l'eventuale primo successo è rinviato al 2018. Dietro le tre vetture dell'Ovale Blu c'è Jari-Matti Latvala (Toyota Yaris) che ha ceduto altri 5 punti preziosi a Ogier. Juho Hänninen con la seconda Yaris ha chiuso settimo, mentre la seconda Hyundai è stata guidata fino alla sesta posizione da Hayden Paddon. Uno tra i rally iridati con meno iscritti della storia non è stato “salutare” per Citroen, che ha “perso” per strada la C3 di Kris Meeke (doppio incidente) e che si deve accontentare del 15° posto di Craig Breen. Troppo poco. Lorenzo Bertelli, che era sempre rimasto nei dieci, è stato costretto al ritiro nel corso della penultima prova. L'unico italiano superstite, Fabio Frisiero, è arrivato 16°.
Nella classifica iridata, Ogier resta in testa e sale a 104 punti, Latvala arriva a 86 mentre Neuville schizza a 84. Tra i costruttori, M-Sport Ford consolida il primato e Hyundai si conferma come quasi solitario rivale, almeno in questo scorcio di stagione. Il Wrc torna protagonista tra il 18 ed il 21 maggio con il Rally di Portogallo.
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