La Toyota ha conquistato l’ipotetica prima fila con entrambe le nuove TS050 ibride da oltre mille cavalli: la pole virtuale è stata di Nicolas Lapierre con un 1’30”547 (230,3 km/h di media), a 4 secondi dai migliori tempi fatti registrare dalle monoposto di Formula 1 durante il Gran Premio. Il francese, di ritorno dopo 2 anni trionfali trascorsi nella categoria inferiore LMP2 – due 24 Ore di Le Mans e il titolo mondiale nel 2016 – è stato l’unico a scendere sotto la barriera dell’1’31” precedendo di 930 millesimi il britannico Mike Conway (1’31”477) e, a poca distanza, le Porsche 911 Hybrid, dominatrici delle ultime due stagioni.
Più che la prestazione pura, i team hanno puntato ad accumulare chilometri per testare il nuovo pacchetto tecnico previsto dal regolamento che porta da 6 a 4 i treni di gomme per gara e punta a ridurre il carico aerodinamico. La Fia stima tempi di 3-4 secondi superiori a Le Mans, ma i tecnici confidano di recuperare quasi tutto l’handicap. Incredibilmente veloci le LMP2, che sono a meno di 6 secondi dalle LMP1 e molto vicine anche sul dritto (314 km/h contro i 319 della migliore Porsche).
Tra le GTE, derivate dalle auto di serie, c’è stato grande equilibrio tra le 8 vetture, tutte racchiuse in 1secondo e 2 decimi. Le due Ford GT sono state le più veloci, seguite dalle nuove Porsche 911 RSR a motore centrale, dalle Ferrari 488 e dalle Aston Martin Vantage. Anche qui però la sensazione è che nessuno abbia voluto scoprire fino in fondo le proprie carte con il timore del famigerato Balance of Performance che, come è accaduto in altri casi, può rovesciare i valori in campo. Saranno 27 le vetture che parteciperanno a tutto il campionato WEC, ma saranno invece ben 60 quelle che saranno sulla griglia della 24 Ore di Le Mans (17-18 giugno) dove la Toyota schiererà 3 vetture nel tentativo di vincere la gara che l’anno scorso le è sfuggita all’ultimo giro.
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