Le competizioni sono non soltanto una vetrina, ma anche un banco di prova importante per lo sviluppo, la sperimentazione e la messa a punto delle nuove tecnologie. E, appunto, con le soluzioni ibride cui il regolamento FIA ha spalancato le porte nel WEC, l'endurance ha assunto una grande importanza. Bmw, che ha investito massicciamente sulla gamma “i” elettrica ed ibrida, potrebbe dunque trovare uno sbocco quasi “naturale” in questa serie.
I rivali tedeschi di Porsche sembrerebbero accogliere con piacere il coinvolgimento del costruttore bavarese. Fritz Enzinger, il responsabile del team LMP1, ha osservato che al campionato verrebbe riservata ancora più attenzione e che guadagnerebbe in attrattività. Attualmente i marchi impegnati nel WEC sono tre: oltre a Porsche anche Audi e Toyota. Sulla base di alcune dichiarazioni di Carlos Tavares sembrerebbe esserci un certo interesse anche da parte di PSA. Il WEC significherebbe soprattutto il rientro a Le Mans, dove l'ultima partecipazione di Bmw risale al 2011. La casa bavarese ha vinto una sola volta la 24 Ore, nel 1999.
Sempra sulla base delle informazioni raccolte dalla Dpa, Bmw starebbe prendendo in considerazione anche la Formula E. Fröhlich si è limitato ad una dichiarazione di circostanza: “La Formula E è una serie molto interessante e con un grande potenziale con un altro target”. “Per noi tuttavia – ha precisato – è un requisito fondamentale che si parta e si arrivi con una vettura”. Attualmente, i piloti devono saltare da una monoposto all'altra a metà gara per completare l'ePrix, ma secondo la FIA la situazione cambierà con il 2018. Un eventuale impegno di Bmw arriverebbe dunque sono tra non meno di 3 anni.
Leggo.it