“Mild”, alla spina o totale. Questo non vuol dire tuttavia che vedremo Volvo solo elettriche, ma che ogni Volvo avrà entro un paio d’anni almeno un motore elettrico, grande o piccolo che sia. Nel processo di elettrificazione infatti la casa svedese immagina tre sfumature che vanno dall’ibrido “mild” a 48 Volt, passando per l’ibrido plug-in ricaricabile già disponibile sulla XC90 – tra poco anche sulle S90/V90 – e arrivando all’elettrico. Il primo deve ancora debuttare su un’auto svedese, ma l’Audi lo ha già presentato sulla nuova A8 e molti costruttori ci stanno lavorando perché permette di erodere i consumi e le emissioni con un impatto ridotto sui costi.
Sull’elettrico, la casa svedese lo ha già sperimentato sulla C30 DrivE nel triennio 2011-2013, ma senza mai passare alla produzione di serie. A premere costruttori premium come Volvo ci sono anche le normative sulle emissioni: in Europa il limite fissato per il 2021 è di 95 g/km, impossibile da raggiungere senza un’elettrificazione massiccia della gamma.
L’elettrico sarà anche sportivo. Volvo ha annunciato inoltre che lancerà 5 auto elettriche pure tra il 2019 e il 2021, due delle quali con il brand Polestar, ovvero ad elevate prestazioni, e ha confermato che le ibride avranno come motore termico sia unità a benzina sia a gasolio. Al momento la casa svedese monta solo motori a 4 cilindri, anche sulle 90 e la XC60 basate sulla piattaforma SPA, ma avrà anche i 3 cilindri sulle compatte basate sulla nuova piattaforma CMA.
Anche per questi modelli, sono previsti ibrido ed elettrico. Tutte le Volvo dunque avranno almeno un motore elettrico a bordo entro il 2019 e il motore termico sarà gradualmente marginalizzato con l’obiettivo di mettere in circolazione 1 milione di auto elettrificate entro il 2025, data entro la quale il costruttore svedese prevede di rendere “carbon neutral” i propri impianti produttivi.
Leggo.it