I tempi odierni vedono i migliori tutti piuttosto vicini - ad eccezione del leader del mondiale che però non ha usato le soft - e la lotta per l’accesso diretto alla Q2 può coinvolgere anche Aleix Espargarò, tredicesimo con l’Aprilia ma a meno di un secondo da Vinales. Lo spagnolo ha dimostrato di saper sfruttare la meglio la sua Yamaha dotata di una nuova forcella - «peccato non averla avuta prima...», ha commentato - e ha resistito in vetta fino alla fine in vetta, col tempo di 1’33«378, all’attacco di un ritrovato Iannone, che gli è arrivato a meno di due decimi grazie anche alla spinta in più garantita dagli aggiornamenti al motore. Tra Vinales e Rossi si è infilato Danilo Petrucci, secondo l’anno scorso sulla pista olandese, anche lui supportato dalle novità montate sulla Ducati Pramac.
«Ho chiuso quarto e sono contento perché con la gomma morbida siamo tutti vicini - ha detto Valentino Rossi, parso abbastanza soddisfatto -. Comunque c’è tanto fa lavorare e soprattutto ci sarà da scegliere le gomme, l’anteriore ma soprattutto la posteriore. Qui il tempo è un terno al lotto ma se resta così si sta da Dio. Speriamo che duri, in queste condizioni Assen è la pista più bella del mondo». Parere di chi ci ha vinto ben otto volte e che vorrebbe riprovarci per avvicinare Marquez, che ora lo precede di 27 lunghezze in classifica. Dovizioso ha bisogno di un’iniezione di fiducia e di punti per riaprire la stagione. Preceduto da Cal Crutchlow nel crono, il forlivese sembra comunque contento. «Si poteva fare meglio sul giro - ha detto -. ma sul passo gara ho avuto una bella sorpresa: con gomme alla seconda uscita abbiamo un passo esagerato. Siamo veloci, ma non basta perché sono in tanti ad avere un buon passo«. Secondo Petrucci, Dovi, Lorenzo e Marquez »si sono un pò nascosti». Domani se ne saprà di più. Leggi l'articolo completo su
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