Conosciuto anche come “l'Airbus delle batterie” - facendo riferimento l'esistente consorzio industriale in ambito aeronautico - il progetto punta allo ''sviluppo di tecnologie altamente innovative e sostenibili per le batterie agli ioni di litio con elettroliti liquidi e semiconduttori, che hanno una vita più lunga, che si ricaricano più velocemente, sono più sicure e più rispettose dell'ambiente rispetto alle batterie attualmente sul mercato''. Il progetto dovrebbe anche affrontare l'importante problema dell'impronta di carbonio nella produzione e nel riciclaggio delle batterie: ''L'obiettivo è ridurre l'impronta di carbonio e la quantità di rifiuti - afferma la Commissione - che sono prodotti nelle diverse fasi della produzione e sviluppare processi di smontaggio, riciclaggio e raffinazione sostenibili ed ecologici in linea con i principi dell'economia circolare''.
Le aziende coinvolte in questo progetto interverranno su quattro livelli della catena del valore delle batterie: materie prime e materiali avanzati (Basf, Eneris, Keliber, Nanocyl, Solvay, Terrafame, Umicore), celle e moduli (Acc, Bmw, Endurance, Eneris , Faam, Seel, Varta), sistemi di batterie (Bmw, Endurance, Enel X, Eneris, Kaitek, Seel); riallocazione, riciclaggio e raffinazione (Basf, Endurance, Elemental, Eneris, Faam, Fortum, Seel, Umicore). Di questi fanno capo all'Italia Solvay, Endurance, Faam, Enel X e Kaitek. Leggi l'articolo completo su
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